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SM.POSSO.IT - SCLEROSI MULTIPLA: DOPO IL PARTO LA PAZIENTE È PIÙ ESPOSTA ALLE RICADUTE?
13/01/2022 01:00

Il Dott. Luigi Lavorgna, Neurologo AOU Università “Luigi Vanvitelli” e Coordinatore Gruppo Studio Digitale SIN e la Dott.ssa Valentina Torri Clerici, Dirigente Medico Centro Sclerosi Multipla – Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, rispondono alle domande dei pazienti riguardo alla genitorialità, alla gravidanza e a tutti gli aspetti legati alla possibilità di metter su famiglia nei pazienti con SM.

 

Dopo il parto la paziente è più esposta alle ricadute?

 

La risposta è sì, nel senso che dopo il parto purtroppo il rischio di ricaduta è maggiore, ma bisogna fare delle considerazioni. Durante la gravidanza il rischio di ricaduta è decisamente inferiore rispetto al rischio di ricaduta che la donna aveva prima della gravidanza. Tuttavia, questo beneficio che la gravidanza dà sul fatto di non avere ricadute si perde dopo il parto, perché dopo il parto improvvisamente viene a mancare quella protezione che gli ormoni davano alla donna rispetto a una ricaduta. Il momento del parto è quindi cruciale, perché già nei primi mesi dopo il parto la paziente con SM è a rischio di avere una ricaduta, soprattutto se non riinizia immediatamente una terapia preventiva, che è proprio quello che ci permette di allontanare questo rischio.

 

 

Come si affronta il tema dell’allattamento rispetto alle terapie per la SM?

 

Tendenzialmente l’allattamento è da favorire, e questo vale per tutte le donne. Alcune terapie per la SM possono essere fatte anche durante l’allattamento perché si è visto che non passano nel latte materno, oppure passano in concentrazioni talmente basse da non dare nessun tipo di problema al neonato. Quindi l’allattamento può essere favorito come lo faremmo per qualsiasi donna: in alcuni casi non ci sono effetti collaterali, in altri casi va considerata la terapia che la donna stava facendo e che andrà a fare dopo il parto. Si tratta di una scelta molto personalizzata rispetto alla storia clinica della paziente. Ci sono delle situazioni molto più tranquille, che permettono di allattare e rimanere anche senza terapia nei mesi dopo il parto, e ci sono delle situazioni più complicate in cui è invece preferibile andare incontro al controllo della malattia piuttosto che favorire l’allattamento. Ci sono infine delle considerazioni ulteriori da fare in base a degli studi più recenti che hanno mostrato come in alcuni casi l’allattamento può perfino favorire un decorso migliore della malattia dopo il parto.